Antonio Sanson. Navigando

Nella storia alberga un’arcana lotta tra due principi: terra e mare, fissità tellurica e mobilità marinara? Chi è in viaggio da sempre, come Antonio Sanson, ha il cielo non solo sopra di sé ma anche ai suoi piedi, poiché già mezzo giro del mondo gli ha permesso di inebriarsi con altri cieli, altri mari e altra terra. E inoltre ha compiuto il periplo completo in 1165 giorni, in estrema libertà, navigando a bordo di Baimaiself, una barca a vela di 10 metri, solcando oceani e cieli in modo irripetibile.

Il caso di Antonio Sanson è il caso dell’unico. Il suo giornale di bordo è stato pubblicato di recente dalle edizioni Il Frangente. Il titolo è il nome della barca con la quale ha attraversato tutti gli oceani del pianeta: Baimaiself. Sì, ha fatto pressoché tutto da solo, senza per questo non tener conto della mano data da amici e conoscenti, come l’ammiraglio che lungo il viaggio gli ha fornito i dati meteo e è sempre stato un suo interlocutore essenziale. Certo, per varie tratte di mare, a bordo ci sono spesso due “ospiti”, naviganti che girano il mondo nelle barche degli altri, alcune volte sono collaboratori fidati, qualcuno diventa un amico, e qualche altra volta è meno fortunata.

La responsabilità, la generosità e la lealtà alle quali si attiene Antonio Sanson fanno sì che sia difficile per chi condivide con lui una parte del viaggio fare ciò che si vuole, ovvero il pazzo. Qualcuno ha anche tentato di sgarrare negando la parola, l’amicizia, l’accoglienza, e Antonio è riuscito a condurlo in porto, resistendo alle onde contrarie.

Antonio Sanson è nato da una famiglia di pescatori nella laguna di Grado. Nella bella stagione ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza in un “casone” sopra una isoletta. Il “tempo” di Antonio è il gerundio: la sua vita è navigando, lavorando, viaggiando, sognando, facendo… Non è dominato dal futuro anteriore, di chi sogna di fare il giro del mondo in barca a vela quando andrà in pensione… È una constatazione di Antonio, quando in una tappa del viaggio cerca qualche navigante, che coloro che hanno grandi sogni restano a casa!

Il libro di Antonio Sanson è un palinsesto di strati infiniti: è un romanzo d’avventura; un manuale di bordo per altri velisti; un diario delle correnti e dei venti; un quaderno onirico in cui è il sogno che sta vivendo che si scrive; una galleria di personaggi, di paesaggi, di tramonti, di albe, di luci e di colori; un poema di pesci e uccelli; un pamphlet geopolitico; un ricettario di cucina in mare; un opuscolo sulle condizioni di salute, non solo del corpo. È anche un saggio di tranquillità; e un vademecum del prossimo viaggio che verrà.

Chi guerreggia, e è tentato dal leggere vari libri sulla guerra, è preferibile che legga il libro di Antonio Sanson e intraprenda così tutt’altro viaggio, magari per mare. Avrei quasi voglia di partire anch’io, che non so nemmeno nuotare.

 

 

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