Il vedente di Meßkirch e il cieco di Volterra

La compiutezza del gigantesco sterminio nazista degli ebrei è non avvenuta per il nazista idolo ordinario di Meßkirch. Lo spettro è l’America che nel suo autoaccecamento si allestisce fino alla compiutezza del gigantesco nell’essenza moderna del destino occidentalmente-europeo. L’eurasiatico di Todtnauberg conferma sulla cenere di milioni di morti a causa del nazismo che è l’America l’estremo pericolo dell’Occidente (G.A. 98, 46). La visione chiara non è di Vito Volterra che rifiuta la tessera del partito fascista, ma di Martin Heidegger che mai restituisce la tessera del partito nazionalsocialista e lavora sotto falso nome per l’avvento post-mortem del quarto Reich. Il falso nome? Il deck name? Martin Heidegger, che si spaccia appunto per Martin Heidegger. La questione intellettuale non risiede nella differenza fra essere e ente e nemmeno fra Sein e Seyn, ma fra nome e nome del nome. Senza la nominazione ogni caso è di morte, non senza il suo essere per la morte, non senza la sua quadratura del mondo.

L’inganno dell’autoaccecamento attribuito all’America è forgiato come i protocolli della polizia segreta zarista attribuiti ai saggi di Sion. Perché Heidegger ha confermato a Jaspers di credere che I protocolli dei Savi di Sion fosse un libro ebraico? Perché ancora oggi nessun tedesco crede che Heidegger non scriva in tedesco. Infatti scrive in una lingua arcaica, un prototedesco indistinguibile da un protofrancese, ragione anche del successo francese e non solo tedesco della LQI, la lingua del quarto impero. Lingua eurasiatica che non a caso infinocchia anche La quarta teoria politica di Aleksandr Dugin.

Indietro
Indietro

Giordano Bruno “Proemio”

Avanti
Avanti

Linguistica di Marija Zakharova