Contro Dugin

«Siamo l'ultimo Restrittore, il Katechon. Noi soli ci opponiamo al male globale. Ora bisogna sviluppare questa nobile idea, questa missione va raccontata apertamente e senza vergogna. Allora tutto andrà al suo posto.

Stiamo combattendo contro l'anticristo, questo va detto. Questa è la nostra idea russa, così si spiega tutto.

E non si tratta solo di noi, non solo di ucraini o europei. Riguarda tutti. Stiamo compiendo il nostro dovere spirituale con questa operazione speciale.»

 

La millefoglie di questo pasticcione è andata a male, proprio quel male globale che attribuisce all'altro. E lui frena! È per il coito civile interrotto. Addirittura è la guerra totale, l'ultima, che rimette tutto a posto con il potere che frena. Non c'è bisogno di filosofia, di riprendere la "machenschaft" da Heidegger per riattualizzare l'antisemitismo. Non c'è bisogno della teologia per combattere l'anticristo e realizzare il cristo antisemita kirillico. Non c'è bisogno della filosofia morale del dovere spirituale per realizzare l'operazione speciale antisemita. Non c'è bisogno del katechon ideale di Schmitt per scatenare l'ultima guerra antisemita. Per la congiura degli idioti, per la rivoluzione degli imbecilli, per la ribellione dei cretini, per la cospirazione degli stupidi, per le loro soluzioni finali basta prendere l'albero della morte per l'albero della vita, basta prendere lo zero per l'uno o l'uno per lo zero, basta prendere le fake news come oro colato, basta prendere la vanillina come vaniglia, basta prendere il rimedio contro il veleno, basta prendere l'ebreo come lo spettro dell'odio di sé, basta allargarsi un po' con la linguisteria come fa ogni restrittore, figlio di un algoritmo impazzito (ossimoro).

 

 

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"Le spectre heideggerien hante les déconstructeurs : le cas Dugin"

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“Voyage d’une feuille”