Perché Shakespeare è l'autore dei drammi di Shakespeare

Shakespeare è l'autore dei suoi drammi anche perché se dopo più di trecento anni 287 intellettuali nel 2007 hanno redatto una dichiarazione nella quale esprimono forti dubbi sulla vera identità di Shakespeare è proprio per l'intoglibilità della funzione di nome. Shakespeare è nome, padre, autore, zero inazzerabile.

E detto in breve: i forti dubbi sulla vera identità riguardano i 287 firmatari. La nomenclatura è acefala e presuppone che acefali siano coloro che non ne fanno parte. Come può qualcuno di pochi studi diventare uno dei massimi letterati di ogni tempo? Accade. E perché nessuno dei 287 intellettuali non sarà mai un grande letterato? Accade.

La domanda posta dall'opinione comune è: chi è l'autore dei drammi di Shakespeare? Alla lettera, Shakespeare è già escluso come autore. Da chi?

La domanda si può formulare anche così: chi è l'autore dell'autore, chi è il padre del padre, chi è il nome del nome, chi è lo zero dello zero?

Il meta-autore, il meta-nome, il meta-padre, il meta-zero?

 

Questa incertezza sorge con la chiesa anglicana. Chi è il papa del papa inglese? Non c'è più papa? C'è il re o la regina. Appunto. Reggenti che sarebbero legittimati da Dio. La democrazia inglese è una teologia-politica? La democrazia americana pure? Robert Richard ha risposto affermativamente parlando di Bush e di Giovanni da Patmos.

Chi è il papa del re e della regina? Il politico avrebbe strappato un brandello del teologico per protesta contro il re di tutte le chiese che non dava l'annullamento? Chi è l'autore del re e della regina?

Questa domanda è tabù. Informulabile per un inglese, e non solo. Ancora uno sforzo di ritorno all'origine avrebbe permesso d'incontrare tale questione. Nel 1533 Enrico VIII, nato nel 1509, compie il primo gesto scismatico. Alla sua morte nel 1547 il scisma è consumato. Shakespeare nasce nel 1564. Poco dopo la neonata chiesa anglicana. Dalla sua città proviene anche uno dei primi arcivescovi di Canterbury.

 

In tal senso, Shakespeare è il falso nesso della questione anglicana. La questione non è quindi quale sia la vera identità di Shakespare e nemmeno quale sia la vera identità dei 287 firmatari contro Shakespeare come autore, ma quale sia la vera identità di ogni inglese che si ritenga di religione anglicana.

 

Detto questo, l'identità è un concetto acchiappacitrulli. L'identità nasce con il doppio, come principio di distruzione della differenza. Rimane la questione per ciascuno, e non solo per i credenti di fede anglicana, dello statuto dell'autore nella propria vita.

 

Shakespeare è autore. E gli pseudo autori delle nomeclature si sentiranno sempre minacciati dallo zero inazzerabile. È accaduto anche nel caso di Georg Cantor, autore della teoria dei numeri transfiniti, che cercando di azzerarsi nel tentativo impossibile di non essere azzerato socialmente, ha creduto di avere trovato il meta-autore di Shakespeare nel filosofo Francis Bacon. E in un altro libello aveva dimostrato che Giuseppe di Arimatea è il vero padre di Gesù. Esatto: abolito l'autore originario nasce la ricerca dell'origine dell'autore.

L'autore dell'autore non c'è. La domanda non ha risposta. È più semplice rispondere alla questione di Freud sul perché le streghe affermino che lo sperma del diavolo è freddo.

 

Rispondiamo almeno alla domanda: chi è il burattinaio dell'uomo marionetta? L'uomo che si crede marionetta, il personaggio in cerca d'autore.

Sì, 287 personaggi in cerca d'autore rimane una pièce da scrivere.

 

[30.9.2007]

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Entretien avec Ana Kristy Wiener Sosa